I luoghi della Resistenza

Si è svolta domenica 26 luglio la cerimonia per la posa del pannello in memoria del partigiano Maurizio Macciantelli, ucciso a Magnago dai tedeschi il 24 luglio 1944.

L’evento è stato proposto dai promotori del Percorso della Memoria Diffusa, A.N.P.I., FIVL-Raggruppamento di Dio – Ecoistituto della Valle del Ticino, nonchè patrocinato dal Comune di Magnago.

Di seguito si riporta il discorso del Sindaco Picco ed alcune immagini della cerimonia.

Cari Concittadini,

Oggi siamo qui insieme in un luogo della memoria.. lungo un percorso che vuole ri-percorrere anche idealmente i luoghi della resistenza.

Nel percorso diffuso della memoria, il territorio diventa una sorta di museo, un museo diffuso dedicato alla resistenza. Il museo è luogo d’identità, perciò ogni luogo della resistenza, ogni ideale tappa  di questo percorso deve farci capire che ognuno di noi deve dedicarsi alla trasmissione della memoria dei valori della Resistenza, mantenendoli vivi e collegandoli con una riflessione sui Diritti e le Libertà fondamentali della persona che ancora oggi, in diverse occasioni, vengono meno.

Il percorso dei luoghi della resistenza ci permette di salvaguardare, seppur non fisicamente, il patrimonio storico e culturale del nostro territorio, ci aiuta  a fare memoria e tesoro di quei valori che hanno sostenuto e sostengono chi lotta quotidianamente per la libertà.

Ricordiamo sempre che non c’è futuro senza memoria!

Oggi in questo luogo ricordiamo ed onoriamo la memoria di Maurizio Macciantelli nato a Granaglione in provincia di Bologna il 13.3.1924 e trasferitosi a Nova Milanese nel 1932.

Inviato dal comando partigiano in Valle Olona per riorganizzare le forze antifasciste e per bloccare le colonne tedesche, Maurizio Macciantelli costituì il primo distaccamento garibaldino della Valle Olona ed in seguito divenne vice-comandate della 102esima Brigata Garibaldi.

Macciantelli fu mortalmente colpito il 24 luglio 1944, proprio durante una delle sue audaci azioni: l’attacco a un camion dei tedeschi. Il cadavere dell’operaio fu subito utilizzato dai fascisti per terrorizzare la popolazione di Busto Arsizio: legato per i piedi a un carro, Macciantelli fu trascinato lungo le strade della cittadina per “dare una lezione” agli abitanti.

La risposta della Resistenza venne poco dopo: la 102esima Brigata Garibaldi prese il nome del giovane, il cui cadavere era stato così brutalmente trattato.

Questo cippo e questo pannello vogliono essere, nel percorso tracciato dei luoghi della resistenza, un simbolo di libertà, un monito per tutti noi, un esempio di vita donata per la libertà di molti.

Il nostro grazie deve ogni giorno essere rivolto  a coloro che per farci vivere nella Libertà e in Democrazia non hanno  esitato  a donarci la propria vita per permetterci di vivere oggi da donne e uomini liberi.

L’occasione mi è particolarmente gradita per ringraziare ANPI, IL RAGGRUPPAMENTO DIVISIONE PATRIOTI ALFREDO DI DIO e L’ECO ISTITUTO DELLA VALLE DEL TICINO per aver pensato,  progettato e realizzato questo museo  diffuso della memoria, ed un grazie a tutti Voi per aver condiviso questo momento con Noi.

W L’Italia, W La Repubblica, W L’Europa, W La Resistenza, W La Libertà!

Grazie a Tutti.