Discorso del Sindaco Carla Picco in occasione della serata del 3 Novembre
Questa sera vogliamo onorare e fare memoria delle vittime della grande guerra in questo luogo, un luogo sacro e consacrato a Dio: non è una scelta fortuita o solo legata a necessità logistiche. E’ una scelta di campo.
Abbiamo voluto infatti che la sacralità del luogo fosse lo scenario di un fare memoria sincero e sentito dove ognuno di noi possa davvero fermarsi a riflettere sull’orrendo significato che ha la parola guerra.
Riflettere aiutati ed accompagnati dalle parole e dalla musica : parole e musica che saranno eseguite dal nostro Corpo musicale Santa Cecilia e dal nostro Coro L’estro armonico cui si inseriranno con la lettura i nostri ragazzi della scuola secondaria di primo grado Ada Negri.
A loro in particolare il nostro sentito grazie per voler essere oggi qui testimoni di un futuro che vogliamo essere di pace.
Un futuro di pace per il quale vogliamo e dobbiamo impegnarci ogni giorno.
La guerra… un’inutile strage ! Così nel 1917, l’allora Papa Benedetto XV defìnì la guerra e per questo fu insultato e accusato : mai come oggi le Sue parole sono contemporanee e … vere!
Quest’anno si ricordano i cent’anni dalla fine della Prima guerra mondiale (4 novembre 1918 – 4 novembre 2018).
Una guerra che sì si concluse con una “vittoria” dell’Italia , e che con essa portò a sancire e completarne l’unità ma che nella memoria di tutti ricorda la tragica disfatta di Caporetto per i costi umani e per l’inutilità più che mai evidente di quella strage di giovani soldati.
Per riflettere insieme a Voi oggi ho voluto far riferimento ad un interessante articolo, pubblicato recentemente, di Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio.
In questo suo articolo Riccardi ci riferisce di un suo viaggio a Caporetto, oggi Kobarid, in Slovenia (dove tra il 24 ottobre e il 12 novembre 1917 si combatté la battaglia che vide cadere oltre ai soldati italiani anche 50 mila uomini tra austriaci, cechi, slovacchi, bosniaci e tedeschi.).
Lì gli italiani furono sconfitti dagli austroungarici e dai tedeschi in una delle più grandi battaglie in territorio montano della storia dell’umanità. In Italia Caporetto è divenuto, nel linguaggio corrente, sinonimo di sconfitta e disastro. I libri di storia sono pieni di narrazioni di quella disfatta. Ma una disfatta che vide morti da ogni fronte non solo sul fronte italiano
Oltre ai morti un fiume di profughi (circa un milione) lasciò la regione. Più di 250.000 italiani furono fatti prigionieri. Fu una battaglia terribile, su un terreno impervio e in condizioni climatiche dure. Il totale delle vite umane perdute in questa guerra dall’Italia, ammonta alla enorme cifra di 680.000
Questo è però il volto della guerra. Il volto di ogni guerra dove anche la vittoria è una sconfitta …E così fu anche il secondo conflitto mondiale. Quasi che l’uomo non fosse in grado di capire i suoi stessi errori.
E poi.. la Pace !Dopo due guerre tra europei che hanno incendiato il mondo, i governanti e i popoli del continente hanno capito come i nazionalismi siano una follia.
Dobbiamo custodire la pace evitando che odi e passioni ci dividano fino a generare conflitti scrive ancora Riccardi.
L’Europa è il nostro baluardo, la nostra garanzia di vita fra genti pacificate fra genti in Pace e non bisogna dimenticarla questa verità, anche avendo il coraggio di mettere da parte quanto può dividerci tra europei. Mai farsi trascinare dagli odi o dalle passioni, che sembrano a prima vista più autentici e capaci di interpretare gli interessi della gente.
La guerra rende i popoli peggiori attraverso esperienze disumane.
Ricordare oggi, a cent’anni da quegli eventi , il dolore e il sacrificio di tanti uomini e donne , impone la responsabilità di una politica pensata, non gridata, ancorata all’Europa, che soprattutto consideri la pace come un valore supremo.
Questo è il messaggio , la riflessione che oggi mi sono sentita di condividere con Voi : perché i ragazzi , i nostri giovani , perché questa nostra nazione, l’Europa e il mondo possano davvero fare propria e condividere la verità espressa nel lontano 1917 : La guerra, le guerre … un’inutile strage !
W l’Italia W l’Europa W la Pace e mai più Guerre!!
Il Sindaco
Carla Picco
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