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Individuazione degli ambiti della rigenerazione urbana e territoriale – art. 8 bis della Legge Regionale 11/03/2005 n. 12. Trasmissione di suggerimenti/proposte per il Piano di Governo del Territorio (PGT)

SI INVITANO

Tutti i soggetti potenzialmente interessati (cittadinanza, operatori economici, rappresentanti di associazioni , ecc), e chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi, può presentare, entro e non oltre il 1 luglio 2020, suggerimenti e proposte che vengano ritenute utili all’individuazione dei complessi edilizi e urbanistici per i quali si ritenga opportuno promuovere e attivare interventi di rigenerazione urbana e territoriale.

 

Si può inoltrare segnalazione:

  • tramite istanza con allegata copia di un documento di identità da inviare mediante Posta Elettronica Certificata all’indirizzo PEC: info@pec.comune.magnago.mi.it
  • in duplice copia, con allegata copia di un documento di identità, da consegnare al protocollo comunale sito in Piazza Italia n. 1 – Magnago

 

La Regione Lombardia ha emanato la L.R. 26 novembre 2019 – n. 18, avente ad oggetto “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente”, mediante la quale è stato introdotto l’obbligo per i Comuni di individuare gli ambiti in cui avviare processi di rigenerazione urbana e territoriale, prevedendo specifiche modalità di intervento e adeguate misure di incentivazione con lo scopo di:

  • garantire lo sviluppo sociale ed economico sostenibile;
  • reintegrare funzionalmente il sistema urbano;
  • incrementare le prestazioni ambientali, ecologiche, paesaggistiche, energetiche e sismiche;
  • implementare l’efficienza e la sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente;

per tali ambiti, l’articolo 8 bis (Promozione degli interventi di rigenerazione urbana e territoriale) della L.R. 12/2005, così come integrata dalla L.R. 18/2019, invita i Comuni, nel rispetto della disciplina urbanistica prevista dal PGT per gli stessi, a:

  • individuare azioni volte alla semplificazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi di competenza, alla riduzione dei costi, al supporto tecnico amministrativo;
  • incentivare gli interventi di rigenerazione urbana di elevata qualità ambientale, prevedendo, tra l’altro, la valorizzazione e lo sviluppo di infrastrutture verdi multifunzionali, con particolare riferimento alla rete verde e alla rete ecologica, in connessione con il sistema urbano e ambientale esistente;
  • prevedere gli usi temporanei, consentiti prima e durante il processo di rigenerazione degli ambiti individuati;

 

La Regione Lombardia attraverso l’approvazione del PTR, che completa il percorso avviato con la legge regionale 31/2014, ha abbinato ad una più ampia definizione di “rigenerazione urbana”, anche la nuova nozione di “rigenerazione territoriale” che identifica l’insieme coordinato di azioni finalizzate alla risoluzione di situazioni di degrado urbanistico, infrastrutturale, ambientale e paesaggistico.

 

RIGENERAZIONE URBANA Nozione

 

Art. 1, c. 1, lett. e), l.r. n. 31/2014

l’insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che possono includere la sostituzione, il riuso, la riqualificazione dell’ambiente costruito e la riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso il recupero delle aree degradate, sottoutilizzate o anche dismesse, nonché attraverso la realizzazione e gestione di attrezzature, infrastrutture, spazi verdi e servizi e il recupero o il potenziamento di quelli esistenti, in un’ottica di sostenibilità e di resilienza ambientale e sociale, di innovazione tecnologica e di incremento della biodiversità dell’ambiente urbano.

 

RIGENERAZIONE TERRITORIALE Nozione

 

Art. 1, c. 1, lett. e-bis), l.r. n. 31/2014

l’insieme coordinato di azioni, generalmente con ricadute sovralocali, finalizzate alla risoluzione di situazioni di degrado urbanistico, infrastrutturale, ambientale, paesaggistico o sociale che mira in particolare a salvaguardare e ripristinare il suolo e le sue funzioni ecosistemiche e a migliorare la qualità paesaggistica ed ecologica del territorio, nonché dei manufatti agrari rurali tradizionali, per prevenire conseguenze negative per la salute umana, gli ecosistemi e le risorse naturali.

 

Esempi di Degrado

degrado edilizio: riferito alla presenza di un patrimonio architettonico di scarsa qualità, obsoleto, inutilizzato, sottoutilizzato o impropriamente utilizzato, inadeguato sotto il profilo energetico, ambientale o statico-strutturale;

degrado urbanistico: riferito alla presenza di un impianto urbano eterogeneo, disorganico o incompiuto, alla scarsità di attrezzature e servizi, al degrado o assenza degli spazi pubblici e alla carenza di aree libere, alla presenza di attrezzature ed infrastrutture non utilizzate o non compatibili, sotto il profilo morfologico, paesaggistico o funzionale, con il contesto urbano in cui ricadono;

degrado socio-economico: riferito alla presenza di condizioni di abbandono, di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli immobili, di impropria o parziale utilizzazione degli stessi, di fenomeni di impoverimento economico e sociale o di emarginazione;

degrado ambientale: riferito a condizioni di naturalità compromesse da inquinanti, antropizzazioni, squilibri degli habitat e altre incidenze anche dovute a mancata manutenzione del territorio ovvero da situazioni di rischio individuabili con la pianificazione generale e di settore;